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Workshop Esperienziale Disabilità Invisibili – Findomestic Diversity Equity & Inclusion Week

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Firenze 13 Ottobre 2022 – Grazie alla visione d’impresa responsabile di Findomestic e con la guida del Diversity Officer Simona Pisa, ho avuto l’opportunità di riportare in aula dopo quasi 3 anni dall’inizio della pandemia, il workshop esperienziale sulle disabilità visibili e invisibili nominato “Diamo credito all’ascolto”.

Grazie ad un mix di metodologie formative, tra cui la LARP, live action role play, venti dipendenti di diversi ambiti organizzativi si sono tuffati nell’esperienza con delle patologie cronologiche ed esibito comportamenti collegati alle loro venti diverse patologie, per comporre 5 ricette di un buffet di un hotel a 5 stelle.

L’esperienza è durata un’ora, e come vuole la formazione esperienziale, abbia dedicato altrettanto tempo per il debriefing dell’esperienza. Insieme alla collega Alessandra Scala li abbiamo guidati in un journalling per incentivare le riflessioni sui comportamenti micro, meso e macro nell’esperienza. Parole dette e non dette, emozioni provate, azioni per il futuro.

Molti i concetti messi a terra su come creare un’impresa più inclusiva, nell’interesse di tutti.

La nostra ricetta finale per una società più inclusiva la leggete alla fine del video.

Non sono mancati alcune condivisioni tecniche legate all’organizzazione mondiale della sanità riguardo alle definizioni del 1980 poi revisionate nel 2010 con una visione inclusiva anche dei fattori legati all’ambiente tecnologico.

Questo workshop è davvero vincente e spero di poterlo replicare, come già fatto negli anni 2019 e 2020 in tutte le pizza di Findomestic, e di offrire a tante organizzazioni.

Dobbiamo imparare tantissimo, e allenarci alla sospensione del giudizio per imparare l’arte dell’ascolto e del feedback, per essere generativi e non riparativi, per creare contesti dove tutti possono dimostrare il loro talento!

E tu quale disabilità hai?

Quali disabilità conosci e vuoi esserne testimone?

Sarei lieta di ricevere una tua email scrivi a elena@pianiprojects.com

Grazie!

Ringrazio Starhotel Michelangelo Firenze per la collaborazione nell’allestimento della sala e la collega Alessandra Scala per il suo supporto.

#teamwork


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Laboratorio Imprese “Our Common Future” un viaggio nei 4 livelli di ascolto per generare valore

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Il 6 Ottobre 2022 presso PARC – Performing Arts Research Centre, il nuovo centro per la sperimentazione artistica nel Parco delle Cascine di Firenze che mette in relazione creazione contemporanea, ricerca, formazione, ambiente, natura e territorio, in occasione del Festival Equivalenze – Cantiere delle Diversità organizzato dalla Cooperativa Sociale IL GIRASOLE e CAT, Elena Piani è stata invitata per tenere un laboratorio dedicato alle imprese.

La collaborazione nasce dalla necessità di definire un percorso che consenta di costruire una rete tra le imprese e cooperativa sul tema dell’inclusione sociale e dell’inserimento lavorativo.

Lo scopo ultimo è la creazione di partnership, ovvero di una rete (forma giuridica da definire) di organizzazioni impegnate per rispondere alla loro buona causa migliorando il proprio impatto economico, sociale e ambientale e partecipando ad una economia inclusiva, duratura e sostenibile (SDG8).

Lo scopo intermedio è creare competenze di ascolto e identificare un intento condiviso. Il laboratorio, pertanto nel tempo a disposizione, si propone di far sperimentare i 4 livelli di ascolto e trasferire una metodologia di lavoro per raggiungere un ascolto generativo. Seguirà valutazione per la nascita di un percorso formative.

La metodologia adoperata per avviare questa prima fase, è stata la Sperimentazione dello strumento “Case Clinic” di u.lab 1x Presencing Institute, Un incontro fra pari (anche chiamato coaching circle).

Di seguito condividiamo una breve sintesi e la scheda della pratica che potete usare in open access. E’ stata adattata dall’inglese. La versione originale la trovate a questo link: https://www.u-school.org/tools/case-clinic

Il Case Clinic è un incontro fra pari progettato per identificare soluzioni innovative e passi da seguire per rispondere in maniera concreta alle sfide di fronte alle quali un leader si trova. In un “Case Clinic”, una persona (donatore di un caso, un problema da risolvere o sfida corrente) presenta il suo caso, e i colleghi o membri del gruppo svolgono il ruolo di “coach”, ovvero di allenatori che ascoltano profondamente e restituiscono quello che hanno visto sentito e percepito, nel rispetto dei principi e processi della Teoria U (vedi la sospensione delle paure, giudizio e cinismo e l’impegno di custodire una mente, cuore e corpo/volontà “aperti” in ascolto del sé, dell’altro e del contesto per essere generativi e non riparativi).

Applicazione

Questa pratica di auto-organizzazione aiuta lo sviluppo della fiducia e rafforza l’energia positiva tra i membri del gruppo. Può essere combinato con le pratiche di mindfullness e pratiche di ascolto (un’autovalutazione giornaliera sui diversi 4 livelli di ascolto e riflessioni su dove potevamo fare meglio).

Principi

  • Essere specifici. Il caso dovrebbe essere legato ad una sfida professionale attuale e concreta.
  • Riguardare qualcuno che abbia poter decisionale. Chi “dona” il suo caso dovrebbe essere qualcuno che ha potere decisionale per “risolvere” il caso.
  • Rafforzare le relazioni tra pari. I partecipanti ai “Case Clinic” sono pari, non ci deve essere nessuna relazione gerarchica. Uno vale uno.
  • Allenare l’ascolto. I coach (i membri del gruppo che ascoltano il caso) non danno consigli, ma ascoltano profondamente.

Risorse per approfondimento

  • Scharmer, Otto. 2007. Theory U, Seconda Edizione, Capitolo 2 .
Immagine che contiene testo

Descrizione generata automaticamente

ORGANIZZAZIONE

  • Persone: Gruppi di 4-5 persone.
  • Luogo: Scegliere un posto tranquillo e privato.
  • Tempi 60-75 minuti.
  • Materiali: carta e penna per prendere nota, un orologio per prendere i tempi.

FASE 1: Organizzazione dei ruoli (~ 2 min.)

  • Illustratore del caso (Case giver): Scegliere una sfida attuale, concreta e importante in cui sei coinvolto. Dovresti presentare il caso in 15 minuti.
  • I Coach: Non provare ad “aggiustare/risolvere” il problema; invece, ascolta profondamente. Partecipa restituendo immagini, sentimenti e gesti per esprime quello che la condivisione ha risvegliato in te, cosa hai visto, sentito, percepito.
  • Il controllore dei Tempi (Time keeper): Uno dei coach ha la responsabilità di tenere i tempi.

Fase 2: Dichiarazione (di intenzione) del Case Giver (10-15 minuti)

Prenditi un momento per riflettere sul tuo caso e sulla tua chiamata all’azione. Descrivi il caso usando le seguenti domande come guida:

  1. Situazione attuale: Quali sono le principali sfide o domande?
  2. Stakeholders (portatori d’interesse che influenzano il tuo caso): Come potrebbero gli altri vedere questa situazione?
  3. Intenzione: Qual è il futuro che stai provando a costruire?
  4. Apprendimento: Cosa hai bisogno di lasciar andare e cosa hai bisogno di imparare?
  5. Aiuto: Dove necessiti di aiuto o contributo?

I coach non intervengono, ma ascoltano.

Alla fine, se necessario, possono porre domande chiarificatrici.

Fase 3: Silenzio (~ 3 minuti) tutti insieme ascoltano loro stessi su tre livelli:

  • Ascolta con una “Testa aperta”: Quali immagini/metafore sono sopraggiunte?
  • Ascolta con un “Cuore Aperto”: Quali emozioni provi, e dove si trovano nel tuo corpo?
  • Ascoltati con “Volontà”: Quali gesti potrebbero essere l’essenza di ciò che hai ascoltato?

Fase 4: Rispecchiarsi (10 min.)

  • Ogni coach condivide a turno e in ascolto dell’altro, cos’è emerso dal momento di silenzio o riflessioni emerse mentre ascoltava il caso.

Fase 5: Risposte (5 min.)

  • Dopo aver ascoltato tutti i coach, l’illustratore del caso (Case giver) restituisce quello che ha ascoltato/appreso dalle condivisioni.

Fase 6: Dialogo generativo (20 min.)

  • Per i coach: Riflettete sulle restituzioni/commenti del case giver e spostate il dialogo sul piano generativo, come queste osservazioni possono offrire delle nuove prospettive per risolvere il caso/situazione/problema/sfida.
  • Segui il flusso del dialogo. Costruite sulle idee di ognuno.
  • Resta in servizio dell’illustratore del caso (Case giver) senza fare pressioni o risolvere la sua sfida.

Fase 7: Chiusura (5 minuti)

  • Riflessioni finali sull’esperienza e apprendimenti.
  • Illustratore del caso (Case giver):: Come vedo la mia situazione e gli sviluppi futuri?
  • Tutti, condividete con autenticità apprezzamenti e gratitudine verso ogni membro.

Fase 8: Diario individuale /Journalling (2 min.)

Prendi nota di come ti sei sentito nell’esperienza e quello che hai imparato.

Alcune foto del festival le trovate a questo link: https://www.facebook.com/equivalenzefestival e quelle del laboratorio:

https://<iframe src=”https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fequivalenzefestival%2Fposts%2Fpfbid02MgAKXJv95drnzGoDafRrpCjr19KHdUMp8n8C4RLVfxJSnL1hmVmUW5AZzJDN4TKkl&show_text=true&width=500″ width=”500″ height=”690″ style=”border:none;overflow:hidden” scrolling=”no” frameborder=”0″ allowfullscreen=”true” allow=”autoplay; clipboard-write; encrypted-media; picture-in-picture; web-share”></iframe>

 


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Sviluppo di Leadership con CCS Communication Compatibility System – Testimonial

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Da Gennaio a Giungo 2021 ho accompagnato il Direttivo Giovani dell’Associazione Toscana Spina Bifida in un percorso di intelligenza emotiva, orientamento al lavoro e sviluppo imprenditorialità, mettendoli anche in rete con Imprese, Associazioni di categoria, Sindacati e Agenzie del lavoro, Grandi Organizzazioni No Profit, e Pubblica Amministrazione.

Per alcuni laboratori (intelligenza emotiva, idea generation, vision e mission) abbiamo usato le carte e metodologia CCS di cui sono partner strategico.

Anna Martinelli ci ha lasciato la sua testimonianza sul valore che è stato per lei usarle, non solo in aula, ma anche fuori, nei contesti di vita quotidiana.

 

What are CCS Cards?

Shuffling through a pack of image cards as you think about a given topic, activates your brain. It stimulates all kinds of thoughts, memories, new ideas and emotions — even things that may not have come to you without the cards.

The Compatibility Communication System cards (or CCS Cards for short), are sets of photos, illustrations and words that have been expertly chosen for their capacity to trigger such responses in group facilitation, teamwork, coaching, relationships and self‑discovery.

•easily create trust and open communication • promote mutual disclosure

• tap tacit knowledge

• improve listening, sharing and collaboration

• ensure participation from the whole group

• stimulate creativity

Developed in Australia by CCS Corporation, following its beginnings as a world-wide award‑winning board game, the CCS is a unique communication product with a wellestablished capacity to stimulate conversation, interaction and clarity in group facilitation, coaching and self‑discovery. B

y using the capacity of imagery to tap emotions, new ideas, tacit knowledge and lived experiences, the CCS promotes full participation, clearer communication and a non‑threatening, light‑hearted atmosphere.

This makes it easier for people to uncover, openly share and communicate their thoughts and feelings. For over 20 years, the CCS has been used in more than 70 countries around the world —crossing all manner of language and cultural boundaries.

The CCS is used in programs for education and training, organisational and human resource development, team management, coaching, counselling, relationship development, conflict resolution, career development and self-discovery.

How CCS Cards work?

1. Everyone gets their own pack of CCS Cards.

2. Any card can mean anything to anyone at any time — there are no set meanings for the images.

3. So, everyone is free to pick whatever images they feel best represent the topic for them.

4. A topic is given and everyone shuffles through their packs to select cards.

5. Everyone shares their choices to reflect, connect and create.

CCS CORPORATION STRATEGIC PARTNER

Elena Piani | Piani Projects

e: elena@pianiprojects.com

t: +39 346 0846579 w: pianiprojects.com


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Docenza rivolta a soggetti svantaggiati in tema di Comunicazione Interpersonale e laboratorio esperienziale sul modello delle 5 Sedie 5 Scelte

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Dicembre 2021 – Docenza in comunicazione interpersonale nel percorso formativo “AMA.TA”, promosso dall’Its MITA col sostegno della Città metropolitana di Firenze.

AMA.TA è un corso per Addetto alle macchine automatiche di taglio e cucito e prevede un percorso qualificato e professionalizzante per dieci ragazzi, dai 18 ai 35 anni, che vivono situazioni di fragilità.

Nel corso delle 16 ore ho chiesto di presentarsi attraverso il disegno, incredibile quanti talenti e quale visione di sé stessi nel presente e per il futuro. La diversità è veramente ricchezza, e ammiro l’impegno per inserirsi in un mondo del lavoro non ancora inclusivo.

Oltre che una parte di contenuto tecnico sulla comunicazione interpersonale, ho offerto 4 ore di laboratorio esperienziale usando le 5 sedie di Louise Evans. I giovani si sono confrontati in 4 gruppi sul dialogo interiore, sul linguaggio non verbale e verbale, e le ricadute comportamentali, su una situazione trigger: “Stai zitta donna”, in un caso aziendale di riunione di aggiornamento tra colleghi italiani e giapponesi. I giovani hanno dovuto immaginarsi in 5 sedie: sciacallo, riccio, mangusta, delfino e giraffa.

Un laboratorio che è piaciuto molto perché consente di prendere consapevolezza e apprendere alternative comportamentali per governare al meglio le relazioni in ufficio.

Per approfondimenti sul progetto:

https://www.linkedin.com/posts/mita-academy_moda-madeinitaly-fashion-activity-6901800040642551809-JGNm

#moda #madeinitaly #fashion #lavoro #pelletteria #artigianato #leather #solidarietà #progetto #corsidiformazione #formazionecontinua #formazioneprofessionale

 


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L’eccellenza del Terzo Settore – Progetto Formazione-Lavoro Giovani ATISB ETS

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3a Tappa degli Incontri con il Mondo del #Lavoro per i giovani del direttivo dell’Associazione Toscana Idrocefalo e Spina Bifida, progettato assieme al Presidente Marco Esposito.

Un ringraziamento speciale agli Enti del Terzo Settore tra i più importanti del #territorio in #Toscana, grazie per la disponibilità a Andrea Morino della Venerabile Misericordia di Firenze Massimo Cerbai del Gruppo Frates e Cambi Alessandro della Croce Rossa Italiana di Bagno a Ripoli.

Puntiamo al talento e cosa si può fare, essere lavoratori prima di tutto, e non alle limitazioni.

Gli enti del #terzosettore (#ETS) sono #organizzazioni che necessitano di #competenze #passione #innovazione #formazionecontinua #disabilità e #inclusione

Zoom, 22 Marzo 2021


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La Pubblica Amministrazione è aperta ai diversi talenti

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Disability Manager

Perché la Pubblica Amministrazione non attrae talenti?

Quale le opportunità offerte dalla legge 68/99 e dal Jobs Act per la Disabilità ed Inclusione?

Quale il ruolo di un Disability Group e di un Disability Manager?

Ne abbiamo parlato con la Pubblica Amministrazione dell’Azienda Sanitaria locale Toscana Centro e la Cooperativa Sociale G. Di Vittorio in occasione del secondo incontro con gli stakeholders del lavoro all’interno del percorso formativo “Ascolto, Intenzione e Azione” di cui sono docente e rivolto ai giovani del direttivo dell’Associazione Toscana Idrocefalo e Spina Bifida.

L’incontro è stato molto interessante perché la D&I richiede davvero un patto sociale e un cambio del sistema nel modo in cui inseriamo i disabili e soprattutto culturale da parte del management e dei colleghi. Tante le necessità di formazione. La volontà e l’impegno è sentito e speriamo di creare nell’anno una tavola rotonda multi-stakeholder e fare emergere tutte le opportunità di innovazione sociale, organizzativa ed economica necessaria per il nostro benessere.

Grazie speciale a Ilaria Pratesi, Pietro Galliano, Lorella Masini, Antonella Garganese e come sempre alla leadership di Marco Esposito che crede per primo nel progetto di cui sono parte attiva.

Un grazie di tutto cuore, abbiamo tutti tantissimo da imparare per essere cittadini migliori e creare maggiore attrattività per i talenti all’interno della pubblica amministrazione.

Sappiamo tutti che la disabilità non è un limite, se non dal contesto, dobbiamo tutti lavorare per abbattere barriere, mentali in primis.


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Mondo Profit per la Disabilità & Inclusione – Tavola Rotonda

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Sono già due mesi che ho l’onore di essere docente di un percorso formativo rivolto a #giovani del direttivo dell’Associazione #Toscana Idrocefalo e #SpinaBifida con l’obiettivo di accompagnarli nello sviluppo di competenze per il lavoro.

Come parte del programma il mese di Marzo è dedicato ad una serie di tavole rotonde con gli #stakeholders del mondo del lavoro: #profit, #ETS, #PA e #agenzie del lavoro. Lunedi u.s. abbiamo coinvolto Findomestic Banca Baker Hughes Eli Lilly and Company come leader della #diversity and #inclusion.

Un ringraziamento molto sentito a Simona Piva Marco Benvenuti @domenicocirelli Silvia Sulpizi Elena Bonanni per la loro disponibilità e testimonianza.

#sdgs2030 #ourcommonfuture #sustainabledevelopment

Dona il tuo 5×1000 ad ATISB


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SOSTENIBILITÀ’ IN RISONANZA: Pensare, sentire e agire per l’ecosistema

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In occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile ASVIS (SDGs 4,11 e 13), verrà offerto Sabato 3 Ottobre ore 16-18.30 presso il Parco del Mensola (ingresso via Madonna delle Grazie) a Firenze, un laboratorio esperienziale a cura di Elena Piani, Francesca Taddei, Melanie Sangwine e Daniele Federici, volto a creare esperienze corporee, ritmiche, artistiche e riflessive sulla nostra impronta ecologica.

Offriremo l’opportunità di sperimentare la ginnastica di Bothmer (per la quale non è necessaria alcuna preparazione atletica) di richiamo ambientale; una passeggiata nel parco per ricercare oggetti naturalistici con i quali si andrà a comporre un mandala (un cerchio simbolo dell’universo), nel quale potremo seminare l’intento di vita individuale, che confluirà in quello collettivo. A corredo dell’esperienza il suono delle campane di cristallo, che risuonerà connettendo i partecipanti ai quattro elementi (aria, terra, acqua e fuoco), al proprio sé e alla dimensione collettiva.

Concluderemo con una riflessione sull’importanza di connettere pensiero, sentimento e azione, concretizzando un’intenzione autentica per la sostenibilità.

L’incontro si svolgerà nel più ampio e profondo rispetto delle diversità.

L’evento si svolgerà in ambiente aperto, nel pieno rispetto delle regole del distanziamento sociale per il contenimento e diffusione della Covid-19 (Sars-cov-2).

È richiesto l’uso della mascherina, igienizzante per le mani, un telo personale e una busta per la raccolta degli oggetti naturali. Suggeriamo di portare acqua da bere, abbigliamento comodo, ed un quaderno e una penna per annotare l’esperienza. L’evento è aperto anche ai bambini.

b) Ingresso evento gratuito previa iscrizione a elena@pianiprojects.com riportando il titolo dell’evento, nome e cognome, età, professione ed eventuali esigenze.

Numero massimo di partecipanti 30. 

In caso di necessità contattare 346-0846579

Organizzatori:

Elena Piani – Formatore AIF, Consulente CSR e Innovazione Sociale
Francesca Taddei – Operatore Olistico e Counsellor
Melanie Sangwine – Visual Artist
Daniele Federici – Maetro Steineriano e Istruttore ISEF

 


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Piani Projects contribuisce alla Formazione sulla Diversity & Inclusion in Findomestic

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Divercity Magazine Europeo di Inclusione e Innovazione Dic 2019 Numero 5 p.34

Workshop sulle Disabilità Invisibili a metà della seconda colonna. In un’anno abbia svolto un vero e proprio road show con questo workshop nelle città di Firenze, Padova, Milano, Napoli e Roma. Le persone di Findomestic sono davvero belle e  sono davvero contenta di aver potuto contribuire personalmente e con la mia collega Alessandra Scala, nel portare più consapevolezza su chi è veramente disabile, e che dal pregiudizio nessuno ne beneficia, dobbiamo dare valore all’ascolto e conoscerci. Le disabilità non sono sempre visibili!

Un grazie speciale a Simona Piva per la fiducia in questi anni e non vediamo l’ora di ripartire appena la pandemia ce lo permetterà.


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4a Tappa sulle Disabilità Visibili ed Invisibili a Padova @Diversity & Inclusion Week Findomestic

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Il 10 Ottobre Piani Projects ha realizzato la 4 tappa del Workshop sulle Disabilità Visibili ed Invisibili per Findomestic. Occasione speciale di applicazione della metodologia LARP (live action role playing) per sperimentare un personaggio che porta una disabilità evidente o nascosta, dichiarata o non dichiarata. Tramite l’attività del journalling e debriefing abbiamo riflettuto, condiviso, concettualizzato e compreso quello che possiamo fare per essere più inclusivi. Grazie a tutte le splendide persone di Findomestic per essersi messe in gioco e per lo spirito di come possiamo migliorare il contesto nel quale viviamo e lavoriamo.