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Qual’è il rapporto tra consumatore eco-equo e impresa responsabile?

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Ed è su quest’ultima nota che si apre lo scenario reale. È proprio il consumatore che sta portando, grazie alla sua propensione verso un rispetto ambientale e sociale, all’acquisto di prodotti o servizi da imprese che producono in maniera sostenibile.

Secondo la ricerca Nielsen Global Survey of Corporate Social Responsibility and Sustainability 2015 prestigioso istituto di ricerca a livello mondiale, i consumatori di tutto il mondo stanno privilegiando, sempre più gli acquisti da quei marchi che si impegnano per un cambiamento sociale e ambientale positivo. Il 66% dei consumatori dichiara di essere disposto a pagare di più per un brand “responsabile”, con un trend in crescita dal 55% del 2014 e dal 50% del 2013.

Gli italiani sono allineati con la media europea, con il 52% dei consumatori che riconosce un prezzo maggiore ai prodotti che offrono questo beneficio collettivo e si tratta di un trend in continua crescita, In Italia, peraltro, gli aspetti legati alla protezione dell’ambiente risultano più importanti di quelli legati all’impatto sociale: il 41% ha acquistato il prodotto perché la società produttrice è nota per essere amica dell’ambiente e il 38% per la confezione a basso impatto ambientale. I valori sociali sono distanziati, con il 33% di scelta per l’impegno sociale e il 31% per l’impatto diretto sulla propria comunità.

In breve, i consumatori stanno impiegando il loro potere d’acquisto per supportare brand che riflettono i loro valori e preferenze. Il consumatore richiede sempre più prodotti buoni: buoni per l’acquirente e buoni per la comunità e l’ambiente. La connessione con i consumatori è dunque fondamentale a questo livello, ed è essenziale per costruire la fedeltà del marchio in un panorama competitivo e dinamico con ritmi serrati.

Il trend in continua crescita rappresenta un’opportunità per i produttori, sia in termini di maggior potenziale di fatturato che per creare le basi per una crescita sostenibile dell’azienda stessa.

 


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Change Management per la DI VITTORIO Coop. Soc. – Identità organizzativa e Engagement 30% popolazione aziendale

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Identità organizzativa e Engagement per la DI VITTORIO Coop. Soc.

Un anno di lavoro, oltre 300 ore di aula e 100 desk, il tutto per rivedere l’identità organizzativa della cooperativa sociale G.Di Vittorio (tipo A+B), la più grande in Toscana con oltre 40 milioni di fatturato e 1500 dipendenti. La cooperativa, giunta al suo 40mo compleanno, desideravo coinvolgere i dipendenti sui diversi servizi agli anziani, all’infanzia, ai disabili e ai malati mentali e emarginati in generale, per condividere il percorso fatto fino ad oggi e seminare per il futuro della cooperativa.

Il progetto si è articolato in 7 fasi

  1. Board engagement e definizione della Visione, Missione e Valori.
  2. Coinvolgimento e rivisitazione dell’identità con proposte progettuali del primo livello (creare ambasciatori del cambiamento organizzativo).
  3. Coinvolgimento di oltre 200 risorse da tutti i servizi in diversi territori per coinvolgerli e ricevere una restituzione delle emozioni e delle progettualità (creare agenti di cambiamento)
  4. Formazione sulla comunicazione interna e ri-organizzazione delle risorse tra gli uffici e sedi.
  5. Accompagnamento dei gruppi di affinità Welfare e Comunicazione.
  6. Definizione del Brand Book per creare armonia nella comunicazione organizzativa.
  7. Report finale conclusivo del percorso e raccomandazioni.

Un progetto ambizioso, ma bellissimo per l’energia sprigionata e anche un nuovo buy-in dei soci e dipendenti dell’organizzazione. Quando un’organizzazione cresce, è facile non comprenderne le decisioni strategiche e anche perdere di vista la ragione fondante del perché fosse stata fondata, dalle persone, in particolare donne, per le persone. I risultati economici contano anche per il settore no-profit, e le cooperative sociali sono sempre più chiamate a rendicontare non solo sugli impatti sociali, ma chiaramente a performare con efficienza ed efficace.

Il progetto si è concluso con la celebrazione del 40 anniversario a Massa Carrara e una brochure di sintesi con anche la timeline organizzativa celebrando le tappe di sviluppo e successo negli anni!

Lo sviluppo del territorio e paese si fonda su questi stakeholder, e con l’arrivo del privato, le cooperative sociali di tipo B devo essere competitive. La G. Di Vittorio è una grande organizzazione.

Ringrazio la Presidente Antonella Oronte e la Vicepresidente Lorella Masini per la fiducia accordata. Ringrazio anche l’agenzia formativa Pegaso per averci seguito nel percorso e il collega Massimo Borgatti per la co-docenza.

 


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Engagement delle Imprese Toscane & Speaker al Salone CSR e Innovazione Sociale, Firenze 5 Aprile 2017

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Clicca QUI per visualizzare la chiusura del Salone a Firenze

Nel 2017, in collaborazione con Koinètica, l’Università di Firenze e FAIR – abbiamo organizzato per la prima volta a Firenze la Tappa Fiorentina del Salone della CSR e Innovazione Sociale. L’evento ha rappresentato un’occasione per conoscere grandi e piccole organizzazioni del territorio impegnate in percorsi di sostenibilità. Aula Magna Polo delle Scienze Sociali Edificio D6, Via delle Pandette 9 5 aprile 2017 Dai valori della filiera del latte di Mukki – Centrale del latte della Toscana all’Occhio intelligente della città progettato da PlanSoft; dalle iniziative della Fondazione CR Firenze ai progetti di sostenibilità ambientale e di diversity management di Eli Lilly. E ancora il Manifesto Gucci sulla sostenibilità, le strategie di mitigazione del cambiamento climatico di Carbonsink, il programma Inclusion Every Day di GE Oil & Gas, la valorizzazione del territorio toscano di Acqua Panna.

Una mattinata ricca di spunti aperta dagli interventi di Gaetano Aiello, Direttore Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università di Firenze; Ugo Bardi, responsabile Comitato sostenibilità di ateneo Chiusa dal confronto tra Marco Bellandi, Professore ordinario, Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa, Università di Firenze; Francesca Conte, studentessa universitaria e CSRnative; Marco Tortora, DISEI-Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa, Università di Firenze; Elena Piani, Piani Projects.

Le slide degli interventi sono scaricabili in fondo alla pagina del link